Articolo di Gianfranco Gavianu - Rottecontrarie
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Articolo di Gianfranco Gavianu

Ringraziamo Gianfranco Gavianu per l’articolo che ha pubblicato sul periodico “Cunta su” di Laveno Mombello.

Ricerca di autenticità e denuncia sociale in due giovani poeti della nostra provincia: Serena Timperanza e Riccardo Torelli.

Da Edizione Rotte Contrarie sono state recentemente pubblicate (marzo 2019) con raffinata e sapiente  cura artigianale due interessanti  ‘opere prime’  che raccolgono rispettivamente le liriche di due giovani esordienti: a modo nostro di Serena Timperanza  e Gli incapaci  Riccardo Torelli.

Alla base delle liriche di Serena Timperanza sta un motivo fondamentale della tradizione culturale europea dal Romanticismo in poi:  l’assunzione della ‘natura’ come valore contrapposto alla ‘civiltà’. In questi testi infatti la natura si manifesta, con una connotazione di positività, nei paesaggi del Lago Maggiore verso la costa di Monvalle, quali l’autrice coglie e rappresenta con acuta intensità emotiva e fine sensibilità pittorica. L’antitesi è invece  costituita dal mondo distratto e consumistico del turismo in particolare ‘milanese’  incapace di quella contemplazione  assorta da cui spesso nasce la lirica. La persona che in queste liriche dice ‘io’ avverte la propria fragilità e cerca disperatamente un radicamento nei luoghi, negli aspetti del paesaggio: “per tratto distintivo / un’anomala inquietudine/che non consente riposo /ma lega a questo luogo”. All’interno del mondo naturale un posto privilegiato, nell’universo immaginario dell’autrice,  occupa il “vento”, simbolo di una forza vitale che scompagina e distrugge il mondo ordinato e rassicurante di una squallida  quotidianità. Il soggetto poetante infatti tende a volte a identificarsi, seppur contraddittoriamente, con tale elemento in una delle sue forme più aggressive e violente: la tramontana. Nella poesia  Il sole nasce scomposto  viene  descritta in un primo tempo l’energia rabbiosa con cui la tramontana sembra voler turbare la serenità di improvvisati velisti, definiti in modo derisorio “marinai di città”:  “il lago che corre in giù /per le vele sarebbe perfetto /ma non ha accortezza / la tramontana  che soffia /in un anonimo martedì…”;  nel distico finale l’autrice, quasi identificandosi con questa forza naturale che dissipa le forme alienanti di divertimento,  perentoriamente afferma : “Io sono tramontana /ossimoro del mattino”. Che la “tramontana” sia connotata da un forza aggressiva vissuta come un qualcosa di positivo di cui l’autrice si compiace, sembra confermato dalla lirica che immediatamnete precede quella citata: “Una tramontana affatto cattiva / il sole la mascherava”. Serena sembra a volte ostinatamente cercare , nel ritmo uniforme delle stagioni, un sollievo all’ansia interiore, al gioco di illusioni e e delusioni che caratterizza l’esistenza ma ben presto rinuncia al sogno infantile:  è consapevole dell’inganno. “I vestiti leggeri saranno /presto nascosti / da vecchie maglie /di cotone… /Ancora speranze /di nuove illusioni. / La fine della stagione”. Allora irridente e sarcastico diviene lo sguardo nei confronti degli sparsi lacerti consumistici lasciati dal barbaro turismo estivo, una rappresentazione resa efficace anche dalla ripetizione ostentata di rime baciate, volutamente banali: “Fine stagione  //Jeans strappati / palloni bucati /biciclette ammaccate /ginocchia sbucciate…” La sequenza desolatamente elencatoria  di immagini di squallore culmina nella punta feroce ed epigrammatica del finale “ricordi di caldo / cuori in saldo”.

Angosciata testimonianza di una sconfitta esistenziale, un riproporsi dei temi e degli atteggiamenti psicologici di una nuova ‘beat generation’, sembra  invece voler essere fin dal titolo, Gli incapaci , la raccolta di liriche di Riccardo Torelli. Nel risvolto di copertina si parla infatti di un’ irreparabile ‘accidia’, di un’ inerzia invincibile, di un’incapacità di riconoscersi e di vivere nel mondo attuale che sfocia anche in effimera e gratuita aggressività reciproca per risolversi nella disperazione più cupa. Le liriche del giovane poeta (nato nel 1992) ci presentano infatti un quadro desolato dell’esistenza postmoderna tra scenari di devastazione ecologica e di dissoluzione etica ambientati nella nostra provincia. Nella sarcastica Ode al torrente Lura, un piccolo fiume che scorre nella bassa provincia di Varese e sfocia nell’Olona presso Rho,  ci viene disegnato un quadro delle rovine che il mondo postindustriale ha lasciato dietro di sé: per  esse l’io tuttavia avverte una torbida fascinazione  quasi identificadovi le proprie devastazioni interiori: “Tra quartieri di fabbriche vuote / il mio cuore codardo ha vagato / sempre gli stessi chiusi spazi /nel fango dei campi di stoppie…//Questo mondo ha bruciato ogni bosco!…” La volontà di denuncia, il desiderio di essere se stessi ad ogni costo, sfocia a volte nell’ostentazione del turpiloquio che in realtà è una forma di pudore capovolto: “Quando ancora ci stavamo annusando /il culo…” (Melma); oppure ancora, ma in modi più lievi, divertiti, autoironici “Noi nudi con l’iniquo cazzetto /ci tuffiam nel laghetto di Ghirla…” (Jacquerie 2014). La rappresentazione corrosiva di una gioventù sconfitta d’altra parte non appare muovere da un io saldo e fiducioso in se stesso, capace di una proposta alternativa se l’autore scrive in Alberi: “non siamo altro che fragili spighe / mosse dal vento”; e ancora, con toni abbandonati che ricordano il crepuscolarismo di Sergio Corazzini, Torelli confessa: “Ho tradito l’essenza nascosta nel fuoco: / Il mio cuore /morendo ogni giorno rassegnato alla vita. / Quanta bellezza abbandono che non tornerà”. Tuttavia qualche barlume di speranza, di fiduciosa positività sembra delinearsi nell’apparire improvviso di araldici animaletti furtivi tra le macerie: “tra cumuli di plastica e vetri /ancora conigli giocano, ancora rubano / tra i cunicoli neri”. La lirica che sigilla la raccolta ribadisce infatti l’ineliminabile perdurare del ‘principio speranza’: “Nessuno è sconfitto per sempre / finché non smette di cercare”.

Serena Timperanza
serenadinome@libero.it